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La vertu de l’osier et du genêt (Emmanuel Ribeiro)

Come è finito in un negozio di Firenze un libro in francese sulla cesteria portoghese del 1930?

L’autore è Emmanuel Ribeiro (1884-1972), archeologo e antropologo portoghese. La copertina dice “version selon l’original portugais inédit de Claire Jeancourt Gouveia et Francisco da Silva Gouveia“. Quindi è stato pubblicato direttamente in francese, per di più all’interno di una collana pubblicata dall’Università di Coimbra (Subsídios para a História da Arte Portuguesa).  Addirittura c’è specificato che di questo libro è stata stampata una edizione a tiratura limitata di 5o esemplari in carta telata (forse a scusare che invece questa edizione è sostanzialmente un opuscolo con copertina non in cartone ma in carta normale).

I traduttori sono piuttosto particolari. Partiamo da Francisco da Silva Gouveia (1872-1951), uno scultore portoghese che dopo l’accademia si trasferì a Parigi, dove divenne allievo di Rodin e ottenne un certo successo all’Esposizione Universale del 1900. Claire Jeancourt era, prima di diventare sua moglie, la sua insegnante di francese.

Il libro si intitola “La virtù del vimini e della ginestra”, anche se in realtà la ginestra è citata raramente. E’ diviso in due parti: una in cui Ribeira riporta notizie  su tipi e usi folclorici (venditori, poesie e canzoni ecc) della cesteria portoghese. Una in cui osserva rapito le (presunte) corrispondenze tra le proporzioni geometriche dei cesti e i canoni dell’arte classica (Policleto, Lisippo, la sezione Aurea di Vitruvio) e indiana. Questo spiega anche la collaborazione dello scultore Gouveia. Infatti sono sparse nelle pagine illustrazioni in bianco e nero (di Alice d’Azvedo) con cesti e schemi geometrici. In alcuni casi tramite fogli in carta velina vengono letteralmente sovrapposti gli schemi delle statue e dei cesti.

Sebbene questa parte mi sembri un pò forzata e infarcita di retorica, si basa su considerazioni in parte condivisibili. Ad esempio Ribeira (studioso di ceramica portoghese) cita il fatto che la ceramica greca (ossia recipienti, come i cesti) viene considerata opera d’arte e testimonia comunque lo stile ed il sentire del popolo greco. E qui ecco una citazione addirittuara del poeta e filosofo indiano Tagore, il quale parlando dei canoni della pittura indiana scrisse: “Lo Spirito prende le qualità della Forma e questa prende le qualità dello Spirito.”

Infine un piccolo dizionario dei termini e dei tipi di cesteria, completamente in portoghese (come tutte le didascalie, d’altra parte).

Uno strano libro. Più curioso che utile.

—-ENGLISH

How did a French book about Portuguese basket of 1930 have ended in a shop in Florence?

The author is Emmanuel Ribeiro (1884-1972), Portuguese archeologist and anthropologist. The cover says “version selon l’original portugais inédit de Claire Jeancourt Gouveia et Francisco da Silva Gouveia”. So it was published directly in French, moreover within a necklace published by the University of Coimbra (Subsídios para a História da Arte Portuguesa). It has even been specified that a limited edition of 50 specimens of  this book in paperwork was printed (perhaps to excuse that instead this edition is basically a pamphlet with a cover not in cardboard but in plain paper).

Translators are rather special. Starting with Francisco da Silva Gouveia (1872-1951), a Portuguese sculptor who moved to Paris after becoming a student of Rodin and gained some success at the Universal Exhibition of 1900. Claire Jeancourt was, before becoming his wife, her French teacher.

The book is titled “The Virtue of Wicker and Gorse”, although in reality the genista is rarely mentioned. It is divided into two parts: one in which Ribeira reports news on folk types and uses (sellers, poems and songs, etc.) of the Portuguese basketry. One in which he observes the (supposed) correspondence between the geometrical proportions of the baskets and the canons of classical art (Policleto, Lisippo, Aurea of ​​Vitruvius) and Indian. This also explains the collaboration of the sculptor Gouveia. In fact they are scattered in black and white illustrations (by Alice d’Azvedo) with baskets and geometric patterns. In some cases, tissue paper sheets are literally overlapping the patterns of statues and baskets.

Though this part seems to me a little forced and infarkt of rhetoric, it is based on considerations that can be shared in part. For example, Ribeira (portuguese ceramic scholar) cites the fact that Greek pottery (ie containers, such as baskets) is considered a work of art and still attests the style and perception of the Greek people. And here is a quotation from the Indian poet and philosopher Tagore who, speaking of the canons of Indian painting, wrote: “The Spirit takes on the qualities of the Shape and this takes on the qualities of the Spirit.”

Finally a small dictionary of terms and types of basketry, completely in Portuguese (like all the captions, on the other hand).

A strange book. More curious than useful.

Dove l’ho presa: Comprovendolibri 18€

La vertu de l'osier et du genêt Book Cover La vertu de l'osier et du genêt
Subsídios para a História da Arte Portuguesa
Emmanuel Ribeiro
Coimbra Imprensa da Universidade
1930
Brossura
88

Illustrazioni Alice d’Azevedo

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